Un giudice italiano (si, proprio in Italia!) ha sentenziato che un utente ha diritto al rimborso del software preinstallato sul pc di cui non accetta l’EULA.
E’ tipicamente il caso di chi usa Linux a cui non interessa la presenza o meno del OS di casa Microsoft, il cui contratto dice «Qualora l’utente non accetti le condizioni del presente contratto, non potrà utilizzare o duplicare il software e dovrà contattare prontamente il produttore per ottenere informazioni sulla restituzione del prodotto o dei prodotti e sulle condizioni di rimborso in conformità alle disposizioni stabilite dal produttore stesso».
Una volta tanto è stato applicato quanto scritto.