Il P2P uccide il contadino.

La guerra che le major americane stanno portando avanti contro le reti P2P sta toccando livelli di ridicolo mai raggiunti prima, di seguito riporto un’ipotesi abbastanza “particolare” fatta da NBC Universal :

“Because of our nation’s interlocking economy, two-thirds of the lost earnings and lost jobs are in industries other than motion picture production. For example, in the absence of movie piracy, video retailers would sell and rent more titles. Movie theatres would sell more tickets and popcorn. Corn growers would earn greater profits and buy more farm equipment.” [1]

Per i poco anglofili:

“Visto che la nostra è un’economia fortemente interconessa, i due terzi dei posti di lavoro persi sono al di fuori del settore della produzione cinematografica. Per esempio, senza pirateria, i video noleggio noleggerebbero più film. I teatri venderebbero più biglietti e più popcorn. I coltivatori di granoturco avrebbero più profitti e riuscirebbero a comprare più attrezzature agricole”

… non si avrebbe la fame nel mondo e tutti sarebbero più buoni come a Natale, aggiungo io.

Peccato che gli ultimi dati diano un +10% per i ricavi del mercato cinematografico statunitense. [2]

ClickTale, il tool per webmaster voyeur

Se sei un webmaster curioso o semplicemente vuoi vedere come gli utenti si comportano navigando sul tuo sito ClickTale potrebbe fare per te.
In poche parole questo servizio permette, tramite un javascript, di registrare tutte le azioni di chi visita il sito, movimenti del mouse compresi.

Le statistiche offerte sono di 3 tipi: una demografica per provenienza e tipo di sistema usato, un’altra mostra una mappa del sito evidenziando quali sono le zone più visualizzate e l’ultima invece permette di rivedere tramite un piccolo video in flash le le azioni dei singoli utenti.
Più che ai web master questo strumento potrebbe rivolgersi ai SEO che possono contare su un’analisi molto particolareggiata delle impression, a me che sono profano nella gestione di siti internet ha comunque fatto impressione rivedere su video i movimenti del mouse di un utente. Qui sotto un piccolo demo di ClickTale

L’antispam DKIM diventa uno standard

Il sistema antispam DomainKeys Identified Mail nato dalla fusione di Internet Identified Mail di Cisco e da DomainKeys di Yahoo è stato ratificato come standard dall’IETF.

Le spam mail hanno raggiunto una mole tale da porle all’attenzione generale come uno dei problemi maggiori per la rete, nascono quindi negli ultimi anni molti sistemi per combattere questa piaga informatica e, ovviamente, tutti mirano a diventare lo standard de facto.
Il sistema DKIM sembra uno dei migliori in campo sia per costi tecnologici sia per il buon funzionamento. Il meccanismo utilizzato è molto semplice: il server di un dominio genera due chiavi, una privata e una pubblica come avviene ad esempio in PGP; con quella privata vengono firmate tutte le mail inviate da quel dominio inserendo un campo agli header, tipo questo:

DKIM-Signature: a=rsa-sha1; q=dns;
d=example.com;
[email protected];
s=jun2005.eng; c=relaxed/simple;
t=1117574938; x=1118006938;
h=from:to:subject:date;
b=dzdVyOfAKCdLXdJOc9G2q8LoXSlEniSb
av+yuU4zGeeruD00lszZVoG4ZHRNiYzR

La chiave pubblica invece rimane disponibile sul server dns del dominio del mittente, continuando l’esempio di prima dovremmo interrogare

jun2005.eng._domainkey.example.com

Il controllo antispam avviene sul server destinatario che confronterà le due chiavi giudicando l’affidabilità o meno della mail.
Il sistema ha come limite l’impossibilità di diminuire lo spreco di banda generato dallo spam visto che il funzionamento implica il ricevimento completo della mail più il controllo della chiave pubblica. Un altro limite potrebbero essere i brevetti detenuti da Yahoo che riguardano alcuni aspetti di DKIM; per ora il colosso americano concede la tecnologia come royalty free ma farà lo stesso se verrà usata su larga scala?

Approfondimenti sull’argomento sono disponibili sul sito di DKIM e su quello di Sendmail che già implementa questo antispam.

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